Donne Potere Storia dal 2018

FMG ab 2018 schräg

Temi

Rote Trennlinie

1. Rappresentanza e partecipazione politica

4 marzo 2019
Nessuna quota di genere in Consiglio federale
Il Consiglio nazionale respinge l’iniziativa parlamentare 17.484 di Raphaël Comte (PLR, NE) che chiede un’equa rappresentanza dei generi in seno alle autorità federali (Consiglio federale, Tribunale federale). Il Consiglio degli Stati vi aveva dal canto suo dato seguito il 14 marzo 2018. L'oggetto è pertanto liquidato.

23 dicembre 2018
Le giudici del Tribunale federale hanno poca influenza
Uno studio condotto dalla SonntagsZeitung mostra che nell’88 per cento di tutte le sentenze emesse dal Tribunale federale in tedesco e francese dal 2007 al 2018, il collegio giudicante comprendeva un giudice e solo nel 48 per cento una giudice. Il domenicale riconduce questa sottorappresentanza, tra l’altro, all’esigua quota di donne (37%, ossia 14 giudici donna contro 24 giudici uomini; stato: 17.01.2019) nella massima istanza giudiziaria svizzera nonché alla ripartizione disomogenea dei generi nelle varie corti.
I membri del Tribunale federale sono eletti dal Parlamento, ma questi non è tenuto a garantire un rapporto equilibrato tra i generi. 

5 dicembre 2018
Elezione di due nuove consigliere federali
L’Assemblea federale elegge Viola Amherd (PPD) e Karin Keller-Sutter (PLR) al posto dei consiglieri federali dimissionari Doris Leuthard e Johann Schneider-Ammann. L’elezione contemporanea di due donne in Consiglio federale – entrambe al primo turno – è una prima assoluta per la Svizzera. In vista di questa doppia elezione, le organizzazioni femminili avevano chiesto che a occupare i due posti lasciati vacanti fossero due donne. Il ticket presentato dal PLR era composto da una donna e un uomo, mentre quello del PPD era tutto al femminile. Dal 2019, quindi, le donne torneranno ad occupare tre delle sette poltrone del Governo federale. Viola Amherd prenderà (altra prima storica) le redini del dipartimento della difesa, della protezione della popolazione e dello sport DDPS; Karin Keller-Sutter assumerà la guida del dipartimento di giustizia e polizia DFGP e Simonetta Sommaruga (PS) passerà al comando del dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni DATEC.

26 novembre 2018
La nuova presidente del Consiglio nazionale pone l’accento sulle questioni femminili
Marina Carobbio è la prima socialista ticinese a essere eletta prima cittadina svizzera. Nel suo anno di presidenza del Consiglio nazionale intende porre l’accento sui temi dell’uguaglianza e sulla promozione dell’italiano a Palazzo federale. In questo senso si è attivata per la creazione della rubrica «Donne politiche» dei Servizi del Paramento volta a incoraggiare le donne a lanciarsi in politica e dirige le sedute del Consiglio nazionale nella lingua di Dante. 

Rote Trennlinie

2. Diritto / Politica per la parità

15 marzo 2019
Controprogetto indiretto al divieto di dissimulazione del viso
Il Consiglio federale presenta un controprogetto indiretto all’iniziativa popolare «Sì al divieto di dissimulazione del viso». Nel relativo messaggio comunica che, a differenza dell'iniziativa, il controprogetto non prevede un obbligo generale di mostrare il proprio volto se non in situazioni in cui le autorità devono identificare visivamente una persona. Alla luce dei risultati della consultazione, il Consiglio federale rinuncia a penalizzare la coercizione a dissimulare il viso, adducendo che già oggi tale comportamento è punibile secondo l’articolo 181 del Codice penale (coazione).

17 dicembre 2018
Nel rapporto del WEF sul gap di genere la Svizzera si colloca in ventesima posizione
Nel «Global Gender Gap Report 2018» stilato dal World Economic Forum WEF la Svizzera riceve brutti voti e scivola dall’ottavo posto nella classifica del 2015 al ventesimo (a pari merito con il Sudafrica). Il rapporto misura la parità di genere in quattro settori: politica, economia, istruzione e salute. La Confederazione ha sì compiuto passi avanti nel primo, ma nel secondo la situazione delle pari opportunità è peggiorata.

14 dicembre 2018
Le analisi salariali diventano obbligatorie per le grandi imprese
In futuro, le aziende con più di 100 dipendenti saranno tenute a verificare ogni quattro anni se corrispondono a donne e uomini salari uguali per un lavoro di uguale valore. Lo ha deciso il Parlamento dopo una procedura di appianamento delle divergenze riguardo alla revisione della legge sulla parità dei sessi. Tale misura riguarda poco meno dell’1 per cento delle imprese e il 46 per cento delle persone salariate. Per le aziende che non rispettano la parità salariale non sono previste sanzioni. Inoltre, non appena sono in grado di dimostrare che versano salari uguali per un lavoro di uguale valore vengono esonerate dall’obbligo di analisi.

11 dicembre 2018
Il Consiglio degli Stati boccia l’introduzione di quote di genere nel diritto della società anonima
Il Consiglio degli Stati respinge la revisione del diritto della società anonima che prevede l’introduzione di quote di genere per le società quotate in borsa con più di 250 dipendenti e rinvia il dossier alla sua commissione incaricata dell’esame preliminare. Il Consiglio nazionale si era espresso a favore di tale modifica il 14 giugno 2018 (v. cronologia). Oggetto del Consiglio federale 16.077

25 novembre 2018
Barometro nazionale dell’uguaglianza
Secondo la maggioranza della popolazione attiva l’obiettivo dell’uguaglianza tra donna e uomo non è raggiunto. È quanto emerge da uno studio commissionato dalla Conferenza svizzera delle/dei delegate/i alla parità CSP su un campione di 1852 persone attive professionalmente tra i 18 e i 65 anni. Otto persone intervistate su dieci segnalano inoltre una disparità salariale a favore degli uomini e quasi tutte (il 98% delle donne e l’88% degli uomini) sono a favore di misure volte a migliorare la situazione su questo fronte.

2 novembre 2018
Una dottoressa si batte con successo contro una discriminazione e si aggiudica il Prix Courage
Per la prima volta una donna ottiene la riassunzione appellandosi alla legge sulla parità dei sessi. Militante per la protezione della maternità e contro la discriminazione delle donne negli ospedali, dopo la sua gravidanza la dott.ssa Natalie Urwyler è stata licenziata dall’Inselspital di Berna. Contro questa decisione, la donna ha citato in giudizio il suo ex datore di lavoro per discriminazione sistematica ottenendo ragione in prima e in seconda istanza (l’Inselspital non ha interposto ricorso al Tribunale federale). Per questo suo impegno, il 2 novembre 2018 Natalie Urwyler è stata insignita del Prix Courage assegnato dalla rivista «Beobachter».

23 settembre 2018
San Gallo accoglie il divieto di dissimulazione del viso
Chiamato alle urne, il popolo del Cantone di San Gallo ha deciso con una maggioranza di due terzi che la dissimulazione del viso nei luoghi pubblici è punibile se minaccia la sicurezza pubblica o mette in pericolo la pace sociale o religiosa. Dopo il Ticino che lo ha posto in vigore il 1° luglio 2016, San Gallo è il secondo Cantone ad adottare un simile divieto.

15 giugno 2018
Le aziende parastatali non rispettano la quota di donne prescritta
Alcune disposizioni adottate dal Consiglio federale ed entrate in vigore il 1° gennaio 2014 stabiliscono una quota obiettivo pari al 30 per cento per la rappresentanza delle donne nei consigli di amministrazione delle aziende parastatali. Il rapporto annuale del Consiglio federale sulla retribuzione dei quadri superiori rileva che molte di queste aziende non raggiungono tale quota. Tra le società che devono recuperare terreno figurano le FFS, il gruppo attivo nella tecnologia e nell’armamento RUAG e l’autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari FINMA.

14 giugno 2018
Il Consiglio nazionale approva l’introduzione di quote di donne nel diritto della società anonima
Nel quadro della revisione del diritto della società anonima, il Consiglio nazionale accoglie con 95 voti a favore e 94 contrari l’introduzione di quote di donne pari ad almeno il 30 per cento nei consigli di amministrazione e al 20 per cento nelle direzioni delle società quotate in borsa con più di 250 dipendenti. Il mancato raggiungimento di questi valori di riferimento deve essere motivato; non sono per contro previste sanzioni. Oggetto del Consiglio federale 16.077
L’11 dicembre 2018 il Consiglio degli Stati rinvia il dossier alla sua commissione incaricata dell’esame preliminare (v. cronologia). 

23 maggio 2018
Cambiare genere e nome in futuro potrebbe essere più semplice
Il Consiglio federale pone in consultazione una modifica del codice civile in base alla quale, in futuro, le persone transessuali o che presentano una variante dello sviluppo sessuale potranno cambiare sesso e nome nel registro dello stato civile con una semplice dichiarazione. Attualmente, ciò richiede una procedura complicata e costosa. In merito all’opportunità di introdurre un terzo genere, il Consiglio federale redigerà un rapporto separato.

21 marzo 2018
L’imposizione individuale è ancora di là da venire
Per eliminare la disparità di trattamento fiscale tra coppie coniugate e non coniugate, il Consiglio federale licenzia un messaggio in cui propone il modello «tariffa multipla con calcolo alternativo dell’imposta». In base a tale modello, l’autorità di tassazione calcola l’onere fiscale della coppia di coniugi secondo la procedura corrente e secondo l’imposizione applicata per le coppie di concubini, e dei due importi riscuote quello più basso. La proposta del Consiglio federale prevede inoltre un aumento dell’onere fiscale per le coppie di concubini con figli. Dal punto di vista dell’uguaglianza, la soluzione illustrata non centra l’obiettivo. Affinché le coppie e le famiglie vengano tassate senza discriminazioni a causa del genere, dello stato civile o dello stile di vita, gli esperti in materia di parità chiedono da anni il passaggio all’imposizione individuale. Nel marzo del 2016, il Consiglio nazionale aveva accolto la mozione 16.3006 presentata in tal senso dalla sua Commissione delle finanze, ma il 26 febbraio 2018 il Consiglio degli Stati l’aveva respinta e così il Parlamento non vi aveva dato seguito. 

7 marzo 2018
Il Schilling Report 2018 mostra una diminuzione delle donne nelle posizioni di vertice
I progressi della diversità di genere ai vertici dei maggiori datori di lavoro svizzeri sono deludenti. Dopo il passo avanti compiuto nel 2017, nel 2018 la quota femminile è nuovamente scesa. Nell’economia privata si attesta al 7 per cento nelle direzioni e al 19 per cento nei consigli di amministrazione. Leggermente meglio fa il settore pubblico dove le donne occupano il 16 per cento delle posizioni di vertice. www.schillingreport.ch (in tedesco e inglese)

15 febbraio 2018
Glass-ceiling index: il mercato del lavoro svizzero discrimina pesantemente le donne
L’indice delle pari opportunità creato dal rinomato settimanale britannico «The Economist» valuta ogni anno la situazione delle donne sul mercato del lavoro mettendo a confronto i Paesi OCSE sulla scorta di dieci indicatori, tra il cui il salario, i costi per la custodia dei bambini, le prestazioni di maternità e paternità e la quota di donne nelle posizioni di quadro. Ebbene, nel 2018 la Svizzera si è classificata ventiseiesima su un totale di 29 Paesi, davanti soltanto a Turchia, Giappone e Corea del Sud.

1° gennaio 2018
Il Cantone di Argovia limita le attività e taglia il budget del servizio specializzato in questioni familiari e uguaglianza
Per volontà del Gran Consiglio argoviese che nel 2017 aveva deciso di unire diversi servizi specializzati e di tagliare il budget, la «Fachstelle für Familie und Gleichstellung» (servizio specializzato in questioni familiari e uguaglianza) cambia nome in «Fachstelle für Alter und Familie» (servizio specializzato in questioni legate alla terza età e alla famiglia) e focalizza il suo operato sulle questioni familiari.

Rote Trennlinie

3. Lavoro / Famiglia

28 settembre 2018
Il Parlamento proroga il programma di incentivazione della custodia di bambini
Contravvenendo alla raccomandazione del Consiglio federale, in votazione finale il Parlamento proroga per ulteriori quattro anni, ossia fino al 2023, il programma di incentivazione della custodia di bambini e stanzia 125 milioni di franchi a tale scopo. Entrata in vigore nel 2003, la legge federale sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia (LACust) mira a promuovere la creazione di posti per la custodia di bambini. Iniziativa parlamentare 17.497

21 settembre 2018
Tribunale federale: le madri divorziate devono riprendere prima l’attività lucrativa
In futuro, dopo una separazione o un divorzio, il genitore che ha la custodia di fatto dei figli (generalmente la madre) dovrà riprendere a lavorare prima. È quanto stabilisce il Tribunale federale introducendo il modello del livello scolastico sotto forma di nuove linee guida in base alle quali il genitore con la custodia di fatto dei figli è tenuto a esercitare un’attività lucrativa almeno al 50 per cento a partire dalla scolarizzazione del bambino più piccolo, almeno all’80 per cento da quando inizia la scuola secondaria e al 100 per cento da quando compie 16 anni. Sinora, fino a quando il bambino più piccolo non compiva 10 anni non era tenuto a svolgere un’attività lucrativa e fino al sedicesimo anno di età di quest’ultimo era tenuto a lavorare solo al 50 per cento.
In singoli casi motivati (p.es. in presenza di un figlio con una disabilità) sarà possibile derogare al modello e l’obbligo di svolgere un’attività lucrativa imposto al genitore con la custodia di fatto potrà essere posticipato o anticipato. DTF 5A_384/2018 (in tedesco)

21 agosto 2018
La CSSS-S propone un congedo paternità di due settimane
Malgrado il parere contrario del Consiglio federale, la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati CSSS-S propone un congedo paternità retribuito di due settimane quale controprogetto indiretto all’iniziativa popolare «Per un congedo di paternità sensato – a vantaggio di tutta la famiglia» che ne prevede quattro. Presentata a luglio 2017 tale iniziativa sarà posta in votazione presumibilmente nel 2020. Iniziativa parlamentare 18.441

 

19 agosto 2018
La COFF raccomanda un congedo parentale di 38 settimane
La Commissione federale per le questioni familiari COFF pubblica un’analisi delle ripercussioni del congedo parentale in diversi Paesi OCSE che ne dimostra i vantaggi sia per i genitori e il bambino, sia per la società e l’economia. La Commissione chiede nuovamente l’introduzione in Svizzera di un congedo parentale di 38 settimane, di cui 14 riservate alle madri (al posto dell’attuale congedo maternità), 8 ai padri e le restanti liberamente ripartibili tra i due genitori. Attualmente, la Svizzera non prevede né un congedo paternità retribuito disciplinato dalla legge né un congedo parentale retribuito disciplinato dalla legge.

25 aprile 2018
Sussidi e promozione di progetti per la custodia di bambini
Nel quadro del programma di incentivazione della custodia di bambini che scadrà il 31 gennaio 2019 e che il 28 settembre 2018 (v. cronologia) il Parlamento ha prorogato di ulteriori quattro anni, il Consiglio federale vara due nuovi aiuti finanziari, da un lato per aumentare i sussidi cantonali e comunali destinati alla custodia di bambini complementare alla famiglia e, dall’altro, per promuovere progetti volti ad adeguare l’offerta di custodia ai bisogni dei genitori. Il credito d’impegno stanziato ammonta a 100 milioni di franchi. La modifica della legge federale sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia entrerà in vigore il 1° luglio 2018. Oggetto del Consiglio federale 16.055

1° gennaio 2018
Adozione del figliastro consentita anche alle coppie vincolate da unione domestica registrata
Entra in vigore la revisione del diritto in materia di adozione. La modifica apportata al codice civile dà la possibilità alle coppie vincolate da un’unione domestica registrata e ai conviventi di fatto, ossia alle persone omosessuali e a quelle non coniugate, di adottare i figliastri. La legge continua per contro a vietare l’adozione di bambini non biologici da parte di coppie omosessuali. Oggetto del Consiglio federale 14.094 

Rote Trennlinie

4. Assicurazioni sociali

1° gennaio 2018
Più equità nel calcolo delle rendite AI per i lavoratori a tempo parziale
Sinora, per calcolare il grado di invalidità al lavoro retribuito veniva applicata una ponderazione maggiore rispetto a quella del lavoro non retribuito come per esempio le mansioni domestiche. Ciò comportava una discriminazione delle persone, soprattutto donne, che lavoravano a tempo parziale. In seguito a una decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo (sentenza 7186/09 del 2.2.2016), dal 1° gennaio 2018 è in vigore un nuovo metodo di calcolo che permette alle persone che lavorano a tempo parziale di ottenere una rendita più elevata o di avere diritto a una rendita AI.

Rote Trennlinie

5. Integrità sessuale / Violenza contro le donne

Gennaio 2019
Cifre aggiornate del servizio specializzato contro i matrimoni forzati
Dalla sua creazione fino al 31 dicembre 2018, il servizio specializzato contro i matrimoni forzati, ossia il centro di competenza della Confederazione su questo tema, ha fornito consulenza a 2349 persone. In media, ciò corrisponde a circa cinque casi a settimana, numero che solitamente raddoppia prima delle vacanze estive. Il 16 per cento delle persone che hanno ricevuto una consulenza è di genere maschile, circa un terzo è minorenne e circa l’80 per cento è nato o cresciuto in Svizzera.
Un’analisi condotta dal servizio specializzato mostra che un terzo delle persone che hanno usufruito di una consulenza nel 2016–2017 ha tendenze suicide. Il 21 per cento degli utenti ha lasciato la propria famiglia d’origine, ma nella maggior parte dei casi anziché in una struttura protetta si è sistemato presso privati. Malgrado il sostegno ricevuto, circa il 12 per cento degli utenti lascia che il matrimonio venga celebrato salvo poi – come spesso accade – ricontattare successivamente il servizio specializzato. In pochissimi casi vengono adite le vie legali. (Per maggiori informazioni sul servizio specializzato vedi cronologia, 31 ottobre 2017) 
Servizio specializzato contro i matrimoni forzati (in francese e tedesco)

 

14 dicembre 2018
Maggiore protezione per le vittime di violenza domestica e stalking
Il Parlamento approva una serie di modifiche del diritto civile e penale volte a migliorare la protezione delle vittime di violenza domestica e stalking. In futuro, la decisione di abbandono del procedimento non spetterà più solo alla vittima ma anche all’autorità penale. A determinare questo cambio di rotta, l’elevato numero di procedimenti abbandonati spesso, si presume, in seguito alle pressioni esercitate dagli imputati sulle vittime. Tra le novità previste desta particolare attenzione la possibilità di ordinare l’utilizzo di una cavigliera elettronica per sorvegliare gli stalker. Oggetto del Consiglio federale 17.062

10 agosto 2018
Dimostrazione contro la violenza sulle donne a Ginevra
Due giorni dopo il brutale pestaggio di cinque donne, un centinaio di persone ha sfilato lungo le vie di Ginevra per condannare la violenza sulle donne. Il 12 agosto altre manifestazioni di protesta si sono tenute in varie città svizzere innescando un dibattito generale sul tema della violenza.
La discussione aveva già preso il via nell’autunno del 2017, dopo che diverse donne avevano accusato il produttore cinematografico americano Harvey Weinstein di violenza sessuale. Sull’onda di quella vicenda, il 15 ottobre 2017 l’attrice Alyssa Milano aveva lanciato sui social la campagna #MeToo, invitando le donne ad aderirvi e a raccontare le molestie e gli abusi sessuali subiti. Milioni di utenti dei social avevano raccolto tale invito dando inizio a un dibattito planetario sulla violenza sessuale.

Fine giugno 2018
La Frauenzentrale Zürich lancia la campagna «Stopp Prostitution»
L’associazione Frauenzentrale Zürich lancia la campagna «Für eine Schweiz ohne Freier. Stopp Prostitution» (per una Svizzera senza clienti di prostitute, stop alla prostituzione) e in questo contesto si adopera affinché l’acquisto di prestazioni sessuali venga vietato. A suo modo di vedere, occorre punire i clienti e non le prostitute. L’obiettivo della campagna è fare in modo che anche in Svizzera si apra un dibattito di fondo sull’argomento. Diverse organizzazioni hanno reagito lanciando insieme la controcampagna «Sexarbeit ist Arbeit» (il lavoro nell’industria del sesso è lavoro) per rafforzare i diritti delle lavoratrici del sesso. La partecipazione a questa iniziativa da parte di Terre des Femmes Suisse ha spinto la sua omologa tedesca a mettere fine alla loro collaborazione.

25 aprile 2018
Pene più severe per i reati violenti e sessuali
Il Consiglio federale presenta una modifica del Codice penale che adegua il quadro sanzionatorio per diversi reati. Attualmente, solo la penetrazione dell’organo sessuale maschile nella vagina di donne e ragazze è considerata violenza carnale. Secondo il messaggio del Governo, in futuro, la violenza carnale comprenderà anche atti analoghi alla congiunzione carnale, sarà definita senza connotazioni di genere e sarà punita con almeno due anni di detenzione. Gli atti sessuali con fanciulli che non corrispondono a una violenza carnale saranno puniti con una pena detentiva minima di un anno. Oggetto del Consiglio federale 18.043

1° aprile 2018
Entra in vigore la Convenzione di Istanbul
La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica conclusa a Istanbul l’11 maggio 2011 entra in vigore per la Svizzera. Si tratta del primo strumento giuridicamente vincolante a livello europeo che si prefigge di proteggere le donne e le ragazze da ogni forma di violenza, inclusi lo stalking, il matrimonio forzato, le mutilazioni genitali femminili, l’aborto forzato e la sterilizzazione forzata. Il suo approccio globale spazia dalla prevenzione al perseguimento degli autori passando per la protezione e l’assistenza alle vittime.

31 ottobre 2017
Conclusione del programma federale di lotta ai matrimoni forzati
Nel 2013, il Consiglio federale ha posto in vigore la nuova legge federale sulle misure contro i matrimoni forzati e ha avviato un programma quinquennale di lotta ai matrimoni forzati (2013–2017) che, secondo la valutazione conclusiva, ha contribuito a migliorare l’assistenza alle vittime. In futuro, il Governo continuerà a impegnarsi a favore della consulenza, della prevenzione e della formazione di specialisti, e nel quadriennio 2018–2021 sosterrà le attività del servizio specializzato contro i matrimoni forzati con complessivi 800 000 franchi. (Per maggiori informazioni sulle persone che si avvalgono di una consulenza vedi cronologia, gennaio 2019) Servizio specializzato contro i matrimoni forzati (in francese e tedesco)

Rote Trennlinie

6. Varie

Settembre 2018
Neuchâtel ribattezza l’Espace Luis Agassiz e lo dedica a Tilo Frey
La Città di Neuchâtel ribattezza un suo spazio pubblico e lo dedica all’esponente del PLR Tilo Frey (1923–2008), una delle prime undici donne elette in Consiglio nazionale nel 1971 e ad oggi l’unica donna di origine africana ad aver seduto nella Camera bassa del Parlamento svizzero. A favore del cambiamento di nome – sinora lo spazio in questione era dedicato a Louis Agassiz (1807–1873), uno scienziato svizzero fautore della segregazione razziale – si è battuto il comitato «Démonter Louis Agassiz».


Impressum

Donne Potere Storia. Le donne, la politica e le pari opportunità in Svizzera dal 2018
(Pubblicato esclusivamente su www.comfem.ch)

A cura della
Commissione federale per le questioni femminili CFQF

Redazione
Claudia Weilenmann

Ricerche e testo 
Claudia Weilenmann e Eva Granwehr

Traduzione
Sandra Verzasconi Catalano

Disponibile in italiano, francese e tedesco.

Ultima modifica 27.08.2019

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